Riso, può sembrare un alimento innocuo ma per alcune persone rappresenta un vero e proprio pericolo di vita.
Uno degli alimenti più consumati al mondo è proprio il riso, un cereale che fa parte della dieta di molte culture. È versatile, economico e nutriente, fornisce energia e carboidrati al fabbisogno quotidiano. Tuttavia, negli ultimi tempi, sono emerse preoccupazioni su un possibile sintomo collegato al consumo eccessivo di riso che potrebbe mettere a rischio la nostra salute.
Di seguito si evidenziano gli aspetti più importanti da non sottovalutare cercando di capire quali siano i reali motivi per provare a diminuire il consumo del riso.
La sostanza più pericolosa contenuta nel riso è l’arsenico, un elemento naturale per il suolo e l’acqua ma una sostanza chimica e tossica per l’umanità e particolarmente dannosa se ingerita in grandi quantità. Le colture di riso sono contaminate da questa sostanza durante la sua crescita ma può persistere una elevata concentrazione anche dopo che il riso viene lavorato. Mangiare riso allora vuol dire ingerire arsenico e perciò causare seri danni al sistema immunitario.
L’arsenico è cancerogeno, può provocare seri problemi ai polmoni alla pelle, al fegato e ai reni per non parlare poi delle conseguenze al sistema neurologico. Evidenti sono alcuni segnali da non sottovalutare come la comparsa di lesioni cutanee e iperpigmentazione.
La quantità di arsenico nel riso può variare a seconda di molti fattori e quindi non tutti i tipi di riso sono uguali, pertanto non ne contengono la stessa quantità. Ad esempio, il riso integrale, che tanto piace e che fa parte di molti piatti dietetici, è quello con un alto contenuto di arsenico.
Le stesse pratiche di coltivazione e l‘acqua utilizzata per la produzione del riso ne possono determinare la quantità. Esistono regioni con terreni ed acque ad alto contenuto di arsenico che contribuiscono ad una maggiore contaminazione delle colture.
Possiamo comunque limitare i danni adottando alcune misure suggerite di seguito:
Non fare un uso eccessivo di riso ma inserire nella dieta altri cereali come l’orzo, il grano, il farro o l’avena.
Prediligere un buon riso biologico che avrà seguito una coltura con metodi di coltivazione naturale senza l’utilizzo eccessivo di diserbanti, pesticidi e fertilizzanti chimici.
Lavare bene il riso sotto l’acqua corrente permette di rimuovere una buona quantità di arsenico sulla buccia. Non meno importante è la cottura che va fatta in una quantità d’acqua superiore al riso di almeno sei volte. Così facendo si riduce ancora una volta la concentrazione di arsenico.
Diversificare le fonti di carboidrati. Oltre al riso, ci sono molte altre opzioni disponibili come patate, mais, quinoa, pasta e pane.
Ricordare sempre che l’eccessivo consumo di un qualsiasi alimento può avere delle conseguenze dannose alla salute dell’uomo.
Sebbene siano emerse preoccupazioni sul riso e il suo possibile contenuto di arsenico, non è necessario entrare in panico. Il riso rimane un alimento nutriente e importante in molte culture. Tuttavia, la chiave per una dieta sana è la moderazione e la varietà.
Mangia riso, ma con moderazione!!!
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